Il cronoprogramma dell’ortodonzia
a cura del Dott. Andrea Tommaseo Ponzetta

Il programma temporale delle visite odontoiatriche durante la crescita aiuta a conservare la salute dei denti e regola tempi e modalità per eventuali interventi correttivi.
Qual è l’età corretta cui sottoporre i bambini a una prima visita dall’ortodontista?
Questo è il principale quesito che ci viene posto dai genitori. In linea di massima l’atteggiamento della maggior parte degli ortodontisti come linea guida colloca la tempistica della prima visita intorno ai 5/6 anni, epoca in cui dovrebbero erompere i primi denti permanenti del bambino.
Un ruolo fondamentale risulta essere quello dei pediatri che, essendo in genere la prima figura medica che incontra il bambino, possono evidenziare quadri di malocclusione dovuti ad abitudini “viziate” e quindi consigliare una visita ortodontica.
Quali segnali possono suggerire di ricorrere all’ortodontista?
Sono alcuni “vizi” del bambino, come il protrarre l’uso del ciuccio o biberon oltre i due anni, il succhiamento di un dito o il mangiarsi le unghie etc. Sono già in grado di provocare una malocclusione conclamata che può richiedere una correzione tempestiva e quindi il ricorso ad un ortodontista.
Cosa fare allora per correggere i “vizi”?
In questi casi, già a 6/7 anni si consiglia di fare una fase di terapia ortodontica detta “intercettiva”, che ha per scopo appunto di intercettare una malocclusione. Questa, se trascurata e rinviata a tempi successivi, risulta poi essere di più difficile risoluzione e può comportare il ricorso a compromessi (ad. esempio estrazioni dentali) per un felice esito della terapia. A questa fase di terapia intercettiva potrebbe seguire un successivi intervento di rifinitura finale.
E in assenza di “vizi”?
Per i bambini che giungessero alla nostra osservazione intorno ai 6/7 anni, in assenza di abitudini viziate e di conclamate malocclusioni, si cerca di aspettare la quasi completa eruzione dei permanenti per intervenire in un’unica fase (11/12 anni circa).
Subentrerà comunque la competenza e l’esperienza dell’ortodontista nell’individuare la corretta tempistica di un eventuale intervento.
Esistono limiti d’età per un trattamento ortodontico?
In linea di principio no. L’importante è tenere sempre monitorata la situazione del parodonto (osso e gengiva che sostengono il dente) e l’utilizzo di forze (fili ortodontici o componenti elastiche) appropriate.
La frequenza dei controlli è per lo più a cadenza mensile/bimensile e la durata stimata dei trattamenti è di circa 1 anno, 1 anno e mezzo per l’intercettiva e 2 anni circa per adolescenti e adulti, a seconda della collaborazione (vedi igiene, rispetto degli appuntamenti, utilizzo di eventuali elastici).
Seguirà poi la fase della contenzione(circa 1 anno) attuata da un apparecchio rimovibile notturno, allo scopo di adattare la muscolatura tutta che agisce a livello orale alla nuova masticazione.
Qual è il consiglio finale?
Il consiglio finale è poi quello di rivolgersi ad uno specialista in ortodonzia, la persona più qualificata nella gestione di qualsiasi caso di questa affascinante disciplina.
*Dr Andrea Tommaseo Ponzetta
Dottore in Odontoiatria e protesi dentaria
Specialista in Ortognatodonzia