Il cancro della bocca: gli Odontoiatri per la diagnosi precoce
Gli Odontoiatri in prima linea per la diagnosi precoce

Il cancro della bocca, o più correttamente della cavità orale, è una neoplasia insidiosa, dall’esito spesso infausto. È all’ottavo posto per incidenza tra i tumori che colpiscono l’uomo, all’undicesimo per le donne, con un abbassamento dell’età media d’insorgenza e un amento dei casi. È più diffuso nelle zone industrializzate d’Italia, specie nel Nord-Est. La prevenzione e la rapida individuazione, possibili grazie al contributo degli Odontoiatri e di appositi screening d’indagine, restano le armi di difesa più utili.
Può interessare le labbra, le gengive, la lingua, il rivestimento interno delle guance, la zona posteriore ai molari (detta trigono retro molare), il pavimento orale e il palato duro. Può originare in un punto ed estendersi ad altre zone della bocca, spostarsi da e verso la laringe, la faringe, le 4 cavità poste nelle ossa attorno al naso (dette seni paranasali). Per questo motivo viene solitamente incluso nel gruppo dei tumori della testa e del collo (tumori orofaringei).
Il carcinoma a cellule squamose è il più comune tra i tumori del cavo orale e origina in qualsiasi punto dell’epitelio di rivestimento della bocca.
L’uomo si ammala più della donna, ma l’abitudine al fumo e l’aumento generalizzato del consumo di alcolici stanno avvicinando la casistica femminile a quella maschile. Anche se la diagnosi media si attesta attorno ai 64 anni, il numero dei giovani colpiti sta salendo. Sono in aumento le forme dovute al Papilloma virus (HPV) per le quali la zona d’insediamento è rappresentata dalle tonsille e dalla parte anteriore della faringe.
Quanto incide la diagnosi sulla guarigione?
La prevenzione è fondamentale alla cura perché purtroppo nella metà dei casi di tumore del cavo orale il momento della diagnosi arriva solo quando la malattia è già sconfinata nelle zone vicine, ai linfonodi del collo e persino ai polmoni, attraverso il sangue.
La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi varia così dall’80-90% in pazienti in cui il tumore è rimasto nella sede d’insorgenza e il trattamento è stato precoce, fino al 5-20% in pazienti metastatici, con una media attorno al 44%.
Quali sono le cause e i fattori di rischio?
A seconda della localizzazione i fattori di rischio variano. Nel caso in cui il tumore si sviluppi sulle labbra possono costituire fattori di rischio sia l’esposizione prolungata al sole, specie per le persone dalla pelle chiara, sia il fumo, in particolar modo della pipa.
All’interno del cavo orale fattori di rischio sono il fumo o la masticazione di tabacco, il consumo eccessivo di alcolici, lesioni sospette e croniche della mucosa della bocca, predisposizione genetica, microtraumi e cattiva igiene orale. I fumatori hanno un rischio dalle cinque alle nove volte maggiore di sviluppare questo tumore. L’abbinamento tra fumo e consumo di alcolici, soprattutto superalcolici, ha un effetto di potenziamento nell’incidenza. Il consumo di marijuana potrebbe essere una delle cause dell’aumento del carcinoma orale nei giovani adulti.
Altra causa è infine il papilloma virus (HPV), trasmesso per via sessuale attraverso i contatti oro-genitali.
Quali sono i sintomi del cancro della cavità orale?
Inizialmente i sintomi possono essere lievi ed essere trascurati proprio per questo motivo, dando modo alla malattia di avanzare indisturbata anche nelle zone limitrofe. Sono spesso confusi con quelli prodotti da ascessi dentali o parodontite.
Tra i campanelli d’allarme ci sono: ulcerazioni persistenti alle labbra o all’interno della bocca, formazione di noduli o aree arrossate o biancastre, sviluppo di escrescenze, dolore, perdita di denti, difficoltà a deglutire, modificazioni nella voce, gonfiori al collo, perdita di sangue dalla bocca o dal naso.
Come si effettua la diagnosi?
Un grande aiuto al riconoscimento della malattia viene dal programmare periodici appuntamenti dall’Odontoiatra che, in situazioni sospette, potrà eseguire,se il centro ne ha la possibilità, immediatamente il test di screening precoce per evidenziare la presenza di eventuali cellule precancerose nel cavo orale; i risultati saranno disponibili dopo qualche giorno e con questi sarà possibile impostare l’iter diagnostico/terapeutico più idoneo.
Come funziona lo screening della cavità orale?
Lo screening viene fatto dall’odontoiatra passando un apposito tampone nel cavo orale al fine di raccogliere materiale cellulare che verrà poi inviato al laboratorio per l’analisi citologica e la ricerca di HPV (ad alto rischio). È quindi un test non invasivo, pratico e indolore, ad alta attendibilità e affidabilità; della durata di pochi minuti.
Può essere erogato come screening di primo livello, in condizioni di assenza di lesioni o come screening di secondo livello, se viene eseguito su lesioni macroscopicamente visibili.
Approfondimenti:
manuale SIPMO